lunedì 26 settembre 2011

Collettiva ORFEO ED EURIDICE, Galleria Sassetti, Milano - febbraio 2011


La pittura di ANTONIO FALLETI - Mostra GALLERIA SASSETTI – Milano

La pittura astratta di Antonio Falleti ci regala una selezione di opere raffiguranti l’Ade scevra da figure: dipinge una serie astratte di sfondi ricavati dalla casualità del colore dando corpo a forme perforate da dorate luminosità, sottolineate da oscuri segni. Con pochi e decisivi tratti costruisce piani allusivi di profondità mentali in cui luci/ombre si alternano in dimensioni atemporali. E’ proprio il superamento di ogni finalità pratica lo sfondo simbolico della discesa di Orfeo agli Inferi, ciò che gli consente di "vedere l’invisibile", varcando le soglie del mondo conosciuto.
Da qui si apre l’accesso al mistero: questo è il potere iniziatico della poesia, intesa come accesso al "doppio mondo", Orfeo consapevolmente infrange il divieto divino. "Perchè si volse il cantore? Quale fu la ragione, se non l’enorme, la definitiva separazione che divide il vivo dal morto?". Lì si ruppe la "sacra ambiguità" della vita/morte - poesia /arte che sanno coniugare mondi apparentemente distinti: il tempo con l’assenza di tempo, la percezione della finitezza con l’anelito verso l’infinito, l’amore eterno con la consapevolezza della morte; ma c’è una richiesta di fedeltà assoluta. Il suo potere permane finché si accetta di lasciarsi da essa totalmente condurre: al primo cedimento tutto si frantuma.

Lucilla Trotta

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